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La Provincia di Novara è una provincia
di circa 357 mila abitanti, settima in
Piemonte per estensione, con capoluogo
l'omonima città di Novara. Confina a
nord con la Provincia del Verbano Cusio
Ossola, che è nata per scorporo da
Novara, a ovest con la Provincia di
Biella e con la Provincia di Vercelli e
a est con la Lombardia (Provincia di
Milano, Provincia di Varese). Situata
nell'estremo oriente piemontese, venne
abitata dai Liguri già da alcuni
millenni prima di Cristo, e
successivamente dai Celti (IV secolo
a.C.), che nella pianura vi fondarono il
centro di Aria. Nel 196 a.C. giunsero i
Romani che conquistarono la regione,
accampandosi ad Aria, e rinominandola in
Novaria. Circa 150 anni dopo, Giulio
Cesare concesse al piccolo centro il
Titolo di Municipium, unico vero
insediamento della zona. In cima
all'attuale provincia, sul passo del
Sempione, era già attivo dal II secolo
a.C. un sentiero romano che attraverso
il passo, conduceva alla Civitas
Vallensium.
Raggiunta dal Cristianesimo nei secoli
successivi (IV e V d.C.) e in
particolare dopo la caduta dell'impero,
il territorio dell'attuale provincia
(considerandovi ancora assieme anche
quello di Verbania) passò sotto svariate
mani; prima sotto ai Longobardi, poi a
Carlo Magno che ne divise il territorio
in Comitati. Tuttavia, malgrado la
parcellizzazione del territorio, il
potere Vescovile rimase marcato e
relativamente regolare attraverso i
secoli, ed esteso fino alla Val
d'Ossola. Successivamente, intorno al XV
secolo, i contrasti interni al capoluogo
ne portarono l'intero territorio a
scivolare in mano alla famiglia Visconti
di Milano (a cui succedettero gli
Sforza), periodo al quale l'intero
Novarese deve il ceppo curiosamente
Insubrico-Lombardo (e non Piemontese)
della sua lingua. A questo punto il
Novarese seguì le sorti delle regioni
circostanti, subendo il dominio spagnolo
durato alcuni secoli (e al quale si deve
il nome di alcuni centri quali Cavaglio
san Donnino o Cavaglio d'Agogna) finché,
all'inizio del XVIII secolo, queste
terre vennero conquistate dai Savoia con
Vittorio Amedeo II, e vi rimase
attraverso la dominazione napoleonica,
fino all'unione del Regno d'Italia.
Dopo il dominio Napoleonico che portò in
Italia un'organizzazione statale molto
gerarchizzata e molto ben funzionante,
la famiglia Savoia cercò di adeguarvici,
istituendo Province (in somiglianza dei
Dipartimenti francesi) sul suo
territorio, con a capo un Governatore
(nel 1860 rinominato Prefetto): il
ministro che per primo vi diede
attuazione fu Urbano Rattazzi, che nel
1859 suddivise il Piemonte in 4
province: Torino, Alessandria, Cuneo e
Novara. La provincia di Novara così
definita, occupava allora un territorio
vastissimo, ed era suddivisa fra i
circondari di Novara, Vercelli, Biella,
Valsesia, Ossola e Pallanza. (quindi coi
territori anche delle province odierne
di Vercelli, Biella e Verbania) Questo
immenso territorio rispondeva tutto e
solo alla Prefettura di Novara,
(lasciando spesso nell'indifferenza
governativa le periferie).
L'Alessandrino Ministro che ne disegnò
la circoscrizione tenne poco in
considerazione il marcato orgoglio di
Vercelli, da tempo abituata ad essere
capoluogo di provincia e che si era
vista essere messa sotto a Novara. Le
proteste della città s'intensificarono
finché Mussolini, nel 1927, non ne
separò il territorio, portando la
provincia di Novara alla configurazione
con cui rimase fino al 1992. Il
territorio ora appariva estremamente
simmetrico, perlomeno orizzontalmente,
configurandosi con la zona pianeggiante,
collinare e alpina, orbitante sul
capoluogo Novara, per topografia
stradale, ma soprattutto per dialetto,
tradizione e cultura; l'unico
inconveniente rimaneva per alcune zone
nell'estremo nord della provincia (quali
Formazza, Iselle, Cavaglio Spoccia,
etc.) che potevano arrivare ad essere a
120 km dalla città. Nel 1976 venne
istituito il circondario autonomo del
Verbano Cusio Ossola, con sedi a
Domodossola, Omegna e Verbania, ma
questo non parve sufficiente ad alcuni,
tale che a seguito di pressioni
esercitate sul governo Romano portarono
all'istituzione e alla separazione della
provincia di Verbania, portando la
provincia di Novara alle dimensioni
odierne. Benché amministrativamente
separate, il territorio del VCO continua
ad orbitare su Novara, rimanendo l'unica
città di considerevoli dimensioni di
tutta questa zona del Piemonte (oltre al
legame fra le due terre culturale e
linguistico) La separazione tuttavia
consentì a Palazzo Natta di raffinare la
gestione del territorio e migliorarne il
governo, essendo diventato oramai
piccolo e sostanzialmente pianeggiante o
collinare.
Geografia
Il territorio della Provincia di
Novara rappresenta la propaggine più
occidentale dell'Insubria (l'ente
provinciale è membro della comunità
della Regio Insubrica). Essa si estende
tra il fiume Sesia e il Ticino, che
rappresentano per un loro tratto
rispettivamente il confine est e quello
ovest. A Sud, i confini seguono la
"Linea dei Fontanili" tra Basso Novarese
e Lomellina, così come a Nord, disegnati
solo per far sì che Verbania avesse i
200.000 abitanti minimi previsti per
l'istituzione di una nuova provincia,
tagliando grossomodo a metà il Vergante.
Il territorio della provincia comprende
per una buona metà la pianura Padana;
all'incirca a metà corpo, all'altezza di
Oleggio, il terreno incomincia
dolcemente a salire di quota in tenui
colline boscose, sparse discontinuamente
qua e là; si arriva infine al Lago
Maggiore con Arona, ove le colline
densamente boscose salgono in maniera
decisamente più ripida, fino a formare
il massiccio collinare-montuoso del
Vergante, che culmina con la cima del
Mottarone. |
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rilasciato sotto i termini della
GNU Free Documentation License. Esso
utilizza materiale tratto dalla voce di
Wikipedia: "Novara". ) |
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